Palazzo-Borsalino-Se l’unità di misura dello sviluppo fosse il numero di progetti, Alessandria avrebbe un pil (prodotto interno lordo) pari a quello di Parigi. Quella progettuale è una produzione sempre in costante incremento, ma assomiglia sempre un po’ ai cantieri in autostrada: si aprono per mantenere in vita le imprese e dare un (piccolo) contributo alla manutenzione. Gli esempi sono infiniti e basta scorrere ogni tanto la bacheca online del Comune per trovare la conferma.

Ecco, per esempio, il progetto ‘definitivo’ relativo agli interventi di sistemazione di alcuni spazi interni dei magazzini comunali di via San Giovanni Bosco da adibire a depositi archeologici / museali. E sì, in attesa di un altro progetto, magari quello per la valorizzazione del complesso ex San Francesco che potrebbe diventare il nuovo museo civico di Alessandria, parcheggiamo per bene un patrimonio che quasi nessuno conosce o sa che esiste.

Poi c’è l’altro progetto aperto da anni: il museo del cappello Borsalino. L’ultima novità non è certo relativa alla data di apertura (che slitta di mese in mese), bensì a una perizia suppletiva e di variante che comporta una spesa totale di 31.000 euro che si aggiungono alle centinaia di migliaia spese finora. La determinazione dirigenziale di Palazzo Rosso parla chiaramente della richiesta della perizia in quanto «la società Haeres Equita (proprietaria della Borsalino, ndr) ha verificato la necessità di apportare al progetto alcune varianti». Il tutto si traduce in un, seppur lieve, aumento dei costi e in uno slittamento di un mese della conclusione dei lavori. Ovviamente la domanda sorge spontanea. Visto che non si sta costruendo una complessa opera pubblica come il tunnel sotto la Manica, dove gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, cosa è cambiato in questa ala di Palazzo Borsalino per richiedere una variante?

Ricordiamo che risale all’agosto del 2015 l’approvazione della convenzione fra Comune di Alessandria e Università del Piemonte Orientale per la concessione di spazi per la realizzazione di nuove aule universitarie e con la società ‘Borsalino Giuseppe e Fratello Spa’ per la concessione di spazi e la gestione del nuovo ‘Museo del Cappello Borsalino’, al piano terreno di Palazzo Borsalino. Le convenzioni sono state perfezionate nel gennaio del 2016 con con atto notarile per quella con l’Università del Piemonte Orientale e il 21 aprile 2016 con la società Haeres Equita di Philippe Camperio, che nel frattempo aveva ottenuto l’affitto del ramo di azienda della Borsalino. Il progetto definitivo per le opere di allestimento del ‘Museo del cappello Borsalino’ di Alessandria è del 27 luglio 2018 ed è stato messo a punto da Riccardo Roveda, dello studio Casali Roveda Architetti Associati di Verona. La determinazione dirigenziale per la procedura negoziata per l’affidamento del progetto per la realizzazione del museo è del 31 luglio 2018.

In attesa di capire cosa potrebbe accadere, ancora una volta su Facebook si alza la voce di Giorgio Abonante, consigliere comunale del Pd, che commentando l’apertura di un punto vendita temporaneo di Borsalino all’interno dell’Outlet di Serravalle, non manca di formulare alcune riflessioni in merito al rapporto fra azienda e città e viceversa. «La Borsalino decide dove indirizzare i suoi investimenti – si legge – ma non possiamo perdere occasione di legare questa nuova fase all’asse del lusso, design, alla fondazione ‘ Mani intelligenti’ di Valenza, al polo del distretto orafo. È su questo che deve lavorare la politica alessandrina».